Negli ultimi anni sta prendendo forma una nuova tipologia di turismo enogastronomico, principalmente legata all’olio: l’oleoturismo. Si tratta di un settore turistico che nasce ufficialmente con la manovra di bilancio del 2020 ed è equiparato all’enoturismo. Ne parliamo con Simona Cognoli, esperta di olio e di tutto quanto lo riguarda.

A chi si rivolge l’oleoturismo?
“Per oleoturismo intendiamo tutte le attività che ruotano intorno all’olio e agli olivi – spiega Simona Cognoli -. Dunque, si rivolge al turista in cerca di luoghi e destinazioni in cui si mettono insieme salubrità ambientale, svago e relax a contatto con la natura. Ovviamente, si rivolge a chi si avvicina alla conoscenza dell’olio, dalle produzioni alle degustazioni ma anche agli amanti della natura”.
Da quando l’olio è entrato a far parte del sistema turismo?
“Prima ancora che se ne occupasse il Governo – afferma Cognoli -. Infatti, basti pensare che, da 20 anni in Umbria, si svolge la manifestazione Frantoi Aperti e c’è un’esplosione di eventi. Bisogna sdoganare l’idea che, fatto l’olio nuovo, non si parli più di olio e olivi. Ad esempio, il periodo della fioritura è meraviglioso soprattutto per passeggiare negli gli oliveti. Poi, gli olivi secolari sono monumenti a cielo aperto, opere d’arte naturale che dipingono il paesaggio e lo rendono più bello. Senza contare che, dopo una bella passeggiata all’aria aperta tra gli ulivi, si può andare alla scoperta del territorio con le sue architetture e i suoi sapori”.
“Certo, c’è ancora da lavorare per specializzarsi sull’ospitalità e sui flussi – specifica l’esperta -, creare le giuste sinergie sui territori, formare figure professionali ad hoc e strutturare le aziende per l’accoglienza e l’organizzazione delle attività ma è sicuramente un segmento turistico che può avere un’ottima evoluzione. Già grazie all’Associazione Nazionale Città dell’olio si stanno creando molti eventi che includono anche premi nel settore turistico dell’olio, innovazione, ricerca e sostenibilità ambientale”.
Chi è interessato a fare un’esperienza di oleoturismo, dove può trovare le informazioni?
“Purtroppo – conclude Simona Cognoli -, per ora, bisogna cercare le aziende, una per una e vedere se hanno attività in calendario oppure chiedere alle Pro loco dei Comuni. C’è anche il portale istituzionale “Turismo dell’olio” o si possono ricavare informazioni dalle “Città dell’olio” e “Le strade dell’olio”. Però ci stiamo attivando per dar vita, con l’anno nuovo, ad un portale che possa essere una vetrina per le
aziende che offrono servizi turistici legati all’olio che si chiamerà Goliosi”.