L’Italia si prepara ad accogliere un’affluenza turistica senza precedenti durante la stagione estiva del 2023. Lo rivela l’Enit, l’ente nazionale del turismo con una ricerca realizzata da Data Appeal e Unwto. Scorrendo i dati si prevede che il numero di passeggeri aeroportuali attesi nel paese sia di almeno 1.844.000. Di cui l’84% di origine internazionale e il 16% italiano. Un segno tangibile di ripresa per il settore turistico italiano, che si avvia a superare i numeri del 2019.
La ministra del turismo, Daniela Santanchè, commenta con entusiasmo i dati della stagione estiva, definendoli “molto incoraggianti” e sottolineando l’impegno del governo nell’investire in questo comparto fondamentale per la crescita del paese.
Ivana Jelinic, presidente e CEO dell’Enit, aggiunge che l’Italia sta mantenendo performance molto elevate e si prevede un’estate rigogliosa, con un ritorno di tutti i flussi internazionali. Ciò spingerà a prestazioni sempre più elevate in termini di offerta e ospitalità.

In crescita i flussi turistici nei primi tre mesi dell’anno
I primi tre mesi del 2023 hanno dato segnali di una grande crescita dei flussi turistici. Nel periodo tra gennaio e marzo, il turismo internazionale è aumentato dell’86% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con circa 235 milioni di turisti che hanno viaggiato all’estero. In Italia, il numero di viaggiatori internazionali è di circa 15 milioni, registrando un aumento del 42,0% rispetto al 2022 e un recupero dell’87,7% rispetto allo stesso periodo nel 2019.
Le motivazioni principali per scegliere l’Italia
Le motivazioni principali per scegliere l’Italia come meta di viaggio sono le vacanze (circa il 30% dei viaggiatori), seguite da motivi di lavoro (21,4%), visite a parenti e amici (14,6%) e lo shopping (11,8%). Il 71,7% dei flussi proviene dai Paesi dell’Unione Europea, con una particolare provenienza da Francia e Germania, mentre l’18,3% arriva dall’area extra-europea, soprattutto dal Regno Unito.
Secondo le stime dell’Unwto, nel primo trimestre del 2023, gli arrivi internazionali raggiungono l’80% dei livelli pre-pandemia, con una qualificazione del 20% rispetto al periodo gennaio-marzo 2019. L’Europa (-10%) e il Medio Oriente (+15%) hanno registrato forti risultati, a sostegno di questa ripresa.
Le prospettive per il turismo internazionale nel breve termine, soprattutto nei mesi estivi, superano ampiamente quelle del 2022. Quasi il 70% degli esperti prevede performance superiori per i viaggi tra maggio e agosto. Il 50% si aspetta un risultato migliore rispetto all’anno precedente, mentre il 19% è ancora più ottimista.