Immaginate di essere in aereo e di sorvolare l’Australia. Da ore avete lasciato la costa e le città che vi sono sorte. Sotto di voi c’è solo sabbia rossa desertica per ore e poi, all’improvviso, vi appare un grosso monolito di roccia granitica: siete arrivati ad Ayers Rock, la roccia sacra degli aborigeni nel cuore del deserto australiano. Questo luogo, magico e ancestrale è sacro per gli aborigeni Anangu. All’interno delle grotte del monolito, da secoli, la popolazione Anangu compie i suoi riti, caccia e professa la sua religione.
Il monolito è sorprendente, a mano a mano che ci si avvicina, prende forma, si vedono le grotte, le gole dove sgorga l’acqua. i nidi degli uccelli che, a suon di beccate, bucano anche la roccia ferrosa di Ayers Rock e ci si sente sempre più piccoli di fronte a questo spettacolo della natura.
Sono tanti i divieti che gli aborigeni hanno posto per preservare la sacralità della roccia. Non ci si può arrampicare, non si può fotografare il lato del monolito in cui si fanno i rituali, è vietato fermarsi in alcuni tratti.
Ayers Rock indossa il suo abito più bello al tramonto, quando il sole calante rende ancora più rossa la roccia che si infiamma e poi scompare abbracciata dalle luci della notte, un manto di stelle fittissimo. Un cielo fatto di diamanti, per noi che abitiamo l’altro emisfero, mai visti prima. La croce del sud, la Costellazione del Toro e addirittura le stazioni orbitanti (che sono comunque più vicine del primo pub a portata di mano) sono tutte lì ad illuminare la notte di questo deserto rosso, quasi marziano, sacro, nel cuore del continente.

STORIA
Ayers Rock o Uluru, come preferiscono chiamarla gli aborigeni Anangu che ne sono proprietari, è stata scoperta in maniera ufficiale nel 1873, quando William Criste Gosse fu il primo europeo a salire fino in cima alla roccia e la “battezzò” con il nome di Ayers Rock, in onore di Sir Hanry Ayers che, all’epoca, era governatore del South Australia.
All’epoca il viaggio era abbastanza disagevole, per cui, al povero Gosse, servirono tre mesi di giro in carovana, a dorso di dromedario per arrivare da Alice Springs.
Solo negli anni ’50 del secolo scorso cominciarono ad arrivare i turisti. Tanti turisti. Infatti gli aborigeni doverono lottare per fare in modo che, intorno alla roccia sacra, rimanesse solo il deserto e che gli alberghi e le strutture ricettive fossero costruite più lontano.
Per vedere riconosciuti i loro diritti di proprietà su Uluru, gli aborigeni hanno dovuto attendere il 26 ottobre 1985, quando il governatore generale Sir Ninian Stephen riconobbe i diritti di proprietà degli Anangu sul parco e, soprattutto, sulla roccia di Uluru – Ayers Rock.
CURIOSITA’
C’è una panchina in legno ai piedi di Ayers Rock dove si fecero fotografare sia Carlo e Diana che William e Kate durante le visite ufficiali in Australia. Le guide lo raccontano come a sottolineare la loro appartenenza al Commonwealth britannico. Sembrano dire: siamo tutti sudditi della Corona Britannica.