Find Your Travel » Italia » Venosa, la città oraziana della Basilicata
Una delle cittadine della Basilicata più belle e suggestive da visitare è Venosa, la città oraziana. Qui, infatti, nacque il grande poeta latino Quinto Orazio Flacco, di cui c’è una statua nell’omonima piazza Orazio. Sono tanti i motivi per visitare Venosa, ci sono infatti testimonianze storiche ed architettoniche di varie epoche. Spiccano tra i luoghi da vedere assolutamente la chiesa della Trinità e l’annessa Incompiuta, di epoca normanna e le catacombe cristiane ed ebraiche, lo splendido castello angioino Pirro del Balzo e il Parco archeologico.
All’interno del Parco archeologico di Venosa sono racchiusi i resti dell’antica città di Venusia, colonia romana, tanto legata all’Urbe da esserne Municipio. I resti sono di varie epoche e vanno dalla fondazione, nel 291 a. C. al periodo medievale. Passeggiando tra le viuzze con pietre in basalto, si possono riconoscere il complesso termale del I secolo d.C., i quartieri con le case, tra cui una domus con mosaici e varie costruzioni. L’ampliamento del Parco prevede l’inclusione delle catacombe ebraiche e cristiane, che si trovano poco fuori le mura, sulla collina della Maddalena. Le catacombe ebraiche testimoniano la presenza di una numerosa comunità ebraic a Venosa tra il IV e il IX secolo. Scavate nel tufo, le catacombe si articolano in vari cunicoli in cui ci sono loculi parietali, graffiti ed epigrafi. Le iscrizioni sono in ebraico, greco e latino e ci sono incisioni di Menorah e affreschi.
Venosa, città oraziana, non poteva che ospitare la casa di Orazio o, almeno, quella che si presumeva esserlo. In un vicolo di piazza Orazio, per l’appunto, c’è un edificio romano, chiamato la casa di Orazio. In realtà si tratterebbe di un complesso termale, si distingue chiaramente un calidarium. La facciata è in opus reticolatum e sulla sinistra dell’ingresso c’è un bassorilievo.
Il castello quattrocentesco sorge sui resti di una cattedrale romanica ed ospita il Museo Archeologico Nazionale. Come tutti i castelli di epoca angioina, si tratta di un fortilizio, voluto dal duca Pirro del Balzo, con quattro torri cilindriche, il fossato e un ampio cortile con un loggiato rinascimentale. Qui si trova anche la Biblioteca comunale e due grandi saloni di rappresentanza con volte dipinte nel XVIII secolo.
© 2023 Find Your Travel - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Foodando - Nearfuture - Worldculture
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