Tra rigogliosi vigneti e uliveti sorge la maestosa Tenuta di Artimino. Un gioiello tardo-rinascimentale che fa parte del prestigioso gruppo di complessi architettonici rurali noti come ville medicee. Queste ville, legate alla potente famiglia dei Medici, una delle dinastie più influenti e potenti del Rinascimento, sono state riconosciute dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, e la Tenuta di Artimino non fa eccezione.

Nota anche come Villa La Ferdinanda e Villa dei Cento Camini
La storia di questa villa risale al 1596, quando fu costruita come sontuosa residenza di caccia per Ferdinando I de’ Medici, il terzo Granduca di Toscana. La Tenuta di Artimino, estesa su 732 ettari di campagna toscana, sorge in un luogo che aveva un significato sacro nell’epoca etrusca e ospitava un borgo medievale, come testimonia l’atmosfera rustica della zona.
I lavori di costruzione, durati solo quattro anni, furono guidati dal famoso ingegnere militare e artista dell’epoca, Bernardo Buontalenti. Questi lavori unirono diverse proprietà medicee, creando un luogo dedicato al culto umanistico delle arti e della poesia. Oggi la villa è conosciuta come Villa La Ferdinanda e Villa dei Cento Camini. Inoltre continua a risplendere con il suo stile militare e la sua scalinata d’ingresso in stile milanese. Il tetto è decorato con un gruppo di camini, da cui il nome Villa dei Cento Camini. Un tocco artistico di Buontalenti che non solo decorava la facciata austera ma serviva anche a riscaldare gli ampi interni, come richiesto da Ferdinando I quando soffriva di gotta.
L’interno della villa è adornato da affreschi realizzati dai pittori rinascimentali Domenico Cresti e Bernardino Poccetti. Nel corso dei secoli, questa dimora ha accolto illustri personaggi della cultura italiana. Tra questi anche Galileo Galilei, invitato nel 1608 da Ferdinando per istruire suo figlio Cosimo in matematica.
La Tenuta di Artimino oggi
Oggi, Villa La Ferdinanda è gestita dalla linea di alloggi di lusso “Meliá Collection” e ospita l’hotel La Paggeria Medicea. L’affascinante edificio in stile toscano del primo ‘600 ha una vista sui vigneti e gli uliveti della tenuta. Non lontano dalla tenuta si erge la pittoresca cittadina di Artimino, con l’antica Torre dell’Orologio e la pieve romanica di San Leonardo.
La Tenuta di Artimino è rinomata per la produzione di olio extravergine di oliva dal sapore e profumo intensi. Viene ottenuto da oltre 17.000 ulivi che popolano la tenuta. La raccolta avviene tradizionalmente nei mesi di ottobre e novembre, offrendo ai visitatori l’opportunità di partecipare e di essere premiati con un picnic a base di salumi, formaggi e vini locali. Durante la primavera e l’estate, è possibile partecipare a vere e proprie cacce al tartufo nei boschi circostanti, guidati da cani da tartufo ed esperti locali. La degustazione di piatti a base di tartufo è un finale delizioso. Gli appassionati di miele possono anche esplorare un laboratorio del miele gestito dagli apicoltori locali.
Un’altra eccellenza della Tenuta è il vino. Questa zona ha una lunga tradizione nella coltivazione delle viti, risalente all’epoca etrusca, e il vino di queste terre era rinomato nel tardo Rinascimento per la sua longevità e il suo gusto elegante. Oggi i vitigni nobili come il Sangiovese e il Cabernet, coltivati da Catalina, figlia di Ferdinando, nel XVII secolo, continuano a prosperare. Una visita alle cantine della tenuta seguita da una degustazione di vini Carmignano sotto la loggia in giardino o nei ristoranti è un’esperienza indimenticabile da non perdere.