La Sardegna non è solo spiagge mozzafiato e mare cristallino. È molto di più. La Sardegna è una terra ricca di meraviglie nascoste, circondate da una natura sorprendente. In questa Sardegna meno conosciuta, il cielo sembra così vicino che si potrebbe quasi toccarlo, la notte si avvolge nell’oscurità totale e la luna illumina i pozzi, mentre la musica jazz riempie le strade dei paesi e i boschi danzano al suo ritmo. Per scoprire questa Sardegna meno frequentata, bisogna avventurarsi nell’entroterra, tra aspre montagne e misteriosi siti archeologici.

I nuraghi
Un’eredità importante della Sardegna è la civiltà nuragica. Questa antica civiltà ha lasciato dietro di sé oltre settemila nuraghi, torri misteriose di cui la vera funzione rimane ancora sconosciuta. Tra questi, “Su Nuraxi” a Barumini, un sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità, rappresenta uno dei nuraghi più significativi, una fortezza inespugnabile che conserva gran parte dell’eredità di questa enigmatica civiltà. Oltre ai nuraghi, una delle peculiarità della Sardegna è la presenza di cavallini selvatici, noti come i “cavallini della Giara di Gesturi”, una razza antica che ancora oggi vive allo stato naturale in questo altopiano, regalando un’esperienza unica a chi li osserva mentre galoppano tra querce secolari.
La natura incontaminata
Per chi è disposto a immergersi nell’entroterra sardo, la natura offre sorprese e paesaggi mozzafiato. Tra questi, la Gola di Su Gorropu, uno dei canyon più profondi d’Europa, tra Orgosolo e Urzulei, è una meraviglia geologica accessibile solo con l’aiuto di guide esperte. Un altro luogo sorprendente è il Monte Tiscali, un sito archeologico che rappresenta un rifugio naturale inesplorato dagli antichi Romani. L’escursione per raggiungere questo luogo nascosto è un’avventura da non perdere.
Le pietre menhir
La Sardegna è anche ricca di pietre millenarie, come i menhir sparsi sull’isola, di cui alcuni si trovano nel Parco Archeologico di Pranu Muttedu di Goni. Questi monoliti, solitari o disposti in fila, sono avvolti da un alone di mistero, e la loro origine e significato rimangono ancora oggetto di studio e speculazione. Il Pozzo di Santa Cristina a Paulilatino è un altro luogo straordinario, un antico pozzo che fungeva da osservatorio lunare, poiché ogni 18 anni e 6 mesi la luna piena si riflette nel suo fondo.
La tradizione canora della Sardegna è patrimonio Unesco
La cultura pastorale sarda si esprime anche attraverso il canto a tenore, una tradizione musicale antica e unica riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità. La Barbagia, con il suo paesaggio immenso e selvaggio, è il luogo ideale per ascoltare questi canti tradizionali.
Infine, il paese di Orgosolo è noto per i suoi murales, che rappresentano la storia e le lotte del popolo sardo. Questi murales sono un mezzo di protesta e un racconto collettivo della storia e dell’identità della Sardegna.
In sintesi, la Sardegna nascosta nell’entroterra offre una straordinaria combinazione di storia, natura e cultura che vale la pena esplorare.