Find Your Travel » Italia » Ricettività diffusa: più 147% in 10 anni
La diffusione di piattaforme come Airbnb ha reso più semplice per i proprietari di immobili entrare nel mercato dell’affitto breve. Sempre più persone vedono nelle locazioni turistiche un’opportunità di reddito aggiuntivo. Ad agosto, erano oltre 700mila le sistemazioni offerte su Airbnb, con circa l’85% rappresentato da appartamenti riconvertiti all’ospitalità turistica, per la maggior parte gestiti direttamente dai proprietari. Questi dati emergono da una stima di Confesercenti, basata sui dati camerali e sull’analisi dei principali portali di locazione turistica.
Il fenomeno è particolarmente evidente nelle grandi città. Nei Comuni con oltre 250mila abitanti, le imprese della ricettività diffusa sono passate in dieci anni da 2.823 a 8.579, con un incremento del 204%. Un incremento leggermente inferiore è stato registrato nei comuni tra 50 e 250mila residenti (+196%) e nelle località intermedie (+182% per i Comuni tra 15 e 50mila abitanti). Anche i piccoli Comuni non sono stati risparmiati: nelle località con una popolazione tra 5 e 15mila abitanti, le attività sono cresciute del 136%, mentre nei micro-comuni con meno di 5mila residenti l’aumento è stato dell’80%. Parallelamente alla crescita della ricettività diffusa, le imprese di vicinato hanno subito una riduzione del 12% dal 2014, mentre gli acquisti online sono in crescita. Secondo le stime di Confesercenti, nel 2024 gli acquisti online aumenteranno del 13%, generando oltre 734 milioni di spedizioni, con una media di quasi 84mila consegne di pacchi all’ora.
“Complessivamente, una tripla metamorfosi per i nostri centri urbani: gli appartamenti diventano attività ricettive, i negozi e i servizi essenziali scompaiono e il commercio si dematerializza“, commenta Confesercenti. “La deregolamentazione di fatto in cui si è sviluppato il mercato degli affitti brevi in Italia ha già portato a gravi squilibri, favorendo le non-imprese e svuotando molte località di residenti, sostituiti dai turisti. Questo processo rende meno sostenibili le imprese del commercio di vicinato, già in difficoltà per la concorrenza delle grandi catene e delle piattaforme di eCommerce. Si rischia di trasformare le nostre località turistiche e i centri storici delle città d’arte in gusci vuoti, privi di servizi per i residenti, e di desertificare anche le località minori, dove sta diventando difficile persino trovare ATM e Bancomat attivi”.
© 2023 Find Your Travel - Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli (Registrazione n. 31 del 21/07/2022)
Gruppo Editoriale: USB - Animalsland - Foodando - Nearfuture - Worldculture
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