La Sardegna, celebre per le sue incantevoli spiagge e il mare cristallino, rivela un lato misterioso e selvaggio che offre ai visitatori un’esperienza unica. Oltre alle bellezze naturali, l’isola ospita numerosi siti archeologici legati alla civiltà nuragica, sviluppatasi tra il tardo neolitico e l’età del bronzo e del ferro, tra il 1800 a.C. e il 500 a.C.. Il nuraghe, una struttura a torre con camera interna coperta da una volta a “falsa cupola” o “tholos”, rappresenta l’elemento distintivo di questa civiltà. Attualmente, oltre 7.000 nuraghi sono visibili in tutta la Sardegna, testimonianza di un’epoca antica e affascinante.

Il mistero delle torri
L’origine della parola “nuraghe” è associata alla radice “nur”, che nelle lingue orientali significa “luce”, “fuoco”, “casa” o “abitazione”. Tuttavia, la funzione precisa di queste torri imponenti, prive di fondamenta e sostenute solo dal peso delle pietre, è ancora oggetto di dibattito. Le teorie variano da fortificazioni e abitazioni a luoghi di culto, osservatori astronomici o depositi di cibo.
Il fascino del Nuraghe
In Sardegna, diversi nuraghi rappresentano esempi significativi di questa affascinante civiltà. Il Nuraghe Arrubiu di Orroli, noto come “Nuraghe Rosso” per la colorazione vermiglia causata da licheni rossi sulle mura, è uno dei più visitati e meglio conservati. Il Su Nuraxi di Barumini è il più grande complesso, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, con una torre centrale e oltre 50 strutture circostanti. Il Nuraghe Su Mulinu, a Villanovafranca, presenta stili architettonici diversi e un altare nuragico decorato.
Altri notevoli nuraghi includono il Nuraghe Losa e Santu Antine nella zona settentrionale. Il Nuraghe Losa, vicino ad Abbasanta, è caratterizzato da una torre principale e da urne cinerarie scavate nella roccia. Santu Antine, vicino a Torralba, è conosciuto come la “reggia” per le sue dimensioni imponenti e le strutture di abitazioni circostanti.
Il complesso di Santa Sabina
La Sardegna ospita anche il complesso di Santa Sabina a Silanus, che include una chiesa bizantina, un pozzo sacro e una tomba dei giganti. Le Tombe dei Giganti, circa 800 sparse nell’isola, sono sepolcri collettivi risalenti all’età nuragica. Li Lolghi, nei pressi di Cannigione, e Coddu ‘Ecchju sono esempi rilevanti con imponenti stele e esedre per riti e cerimonie. La Tomba dei Giganti di s’Ena ‘e Thomes, nel Nuorese, presenta una massiccia stele di oltre 7 tonnellate.
Questi siti archeologici offrono un affascinante viaggio nella storia di una delle civiltà più antiche e misteriose del Vecchio Continente, mostrando la ricchezza e la complessità della cultura nuragica sarda.