Acerra, in provincia di Napoli, è una città affascinante e ricca di storia che si candida come Capitale Italiana della Cultura 2027. Ci sono molte ragioni per cui un turista dovrebbe considerare di visitare questa città sicuramente sottovalutata dalla stessa popolazione campana.
Cosa vedere ad Acerra
Acerra ha una storia millenaria che risale all’epoca pre-romana. Fondata dagli Osci, la città ha visto passare diverse civiltà che hanno lasciato il segno: dai Romani ai Normanni. Il Castello Baronale, costruito nel IX secolo, è una delle principali attrazioni storiche, con la sua imponente struttura che racconta secoli di storia. Le sue mura e torri offrono un viaggio nel tempo, evidenziando l’importanza strategica di Acerra nel corso dei secoli. La città è anche nota per i suoi importanti siti archeologici. Gli scavi hanno portato alla luce resti di epoca romana, tra cui ville, strade e necropoli. Questi reperti offrono una visione affascinante della vita quotidiana nell’antica Acerra e contribuiscono a comprendere meglio l’evoluzione storica della regione.

Per cosa è famosa Acerra
Acerra è un centro di vivaci tradizioni culturali. La città ospita numerosi eventi e festival durante tutto l’anno, tra cui il Carnevale, con le sfilate di carri allegorici e maschere colorate. La tradizione teatrale è anche molto sentita, con spettacoli e rappresentazioni che celebrano il patrimonio culturale locale.
Inoltre Acerra è considerata la patria di Pulcinella, una delle maschere più famose della commedia dell’arte italiana. Il Museo di Pulcinella è una tappa obbligata per chi visita la città e offre un’esperienza immersiva nella storia e nell’evoluzione di questo iconico personaggio. Il museo espone costumi, maschere e documenti storici legati a Pulcinella, permettendo ai visitatori di immergersi nel mondo del teatro popolare italiano.
Quali sono le città candidate a Capitale Italiana della Cultura
La candidatura di Acerra a Capitale Italiana della Cultura 2027 è accompagnata da un forte impegno per l’innovazione e la sostenibilità. La città sta investendo in progetti che promuovono la valorizzazione del patrimonio culturale in chiave moderna, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e al coinvolgimento delle comunità locali.
Oltre ad Acerra sono in lizza altre 19 città: Aiello Calabro (provincia di Cosenza, Calabria); Alberobello (provincia di Bari, Puglia); Aliano (provincia di Matera, Basilicata); Brindisi (Puglia); Caiazzo (provincia di Caserta, Campania); Fiesole (provincia di Firenze, Toscana); Gallipoli (provincia di Lecce, Puglia); La Spezia (Liguria); Loreto Aprutino (provincia di Pescara, Abruzzo); Massa (provincia di Massa-Carrara, Toscana); Mazzarino (provincia di Caltanissetta, Sicilia); Morano Calabro (provincia di Cosenza, Calabria); Pompei (provincia di Napoli, Campania); Pordenone (Friuli Venezia Giulia); Reggio Calabria (Calabria); Santa Maria Capua Vetere (provincia di Caserta, Campania); Sant’Andrea di Conza (provincia di Avellino, Campania); Savona (Liguria); Taverna (provincia di Catanzaro, Calabria).