Marta è un delizioso, piccolo borgo che si affaccia sulla sponda occidentale del lago di Bolsena. Questo piccolo paese è uno dei fiori all’occhiello della Tuscia Viterbese, un antico borgo di pescatori con una bella passeggiata sul lungolago e un’atmosfera calma e serena. Nel corso dei secoli, Marta è stata possedimento di importanti famiglie nobili, tra cui gli Orsini, i Di Vico, i Bisenzio e i Farnese. Infatti, la sua storia secolare si ritrova tra le costruzioni del paese, dai colori tenui, e tra vie che lo percorrono. Tuttavia, la cosa che maggiormente caratterizza Marta e che la rende famosa è proprio l’attività della pesca.
Cosa vedere a Marta
Per conoscere il piccolo borgo di pescatori che si affaccia sul lago di Bolsena, basta una giornata ma in un fine settimana si può godere anche dell’atmosfera rilassante in tutte le stagioni e della cultura gastronomica del luogo. L’intero paese ha uno stampo medievale e l’abitato si estende intorno alla Rocca, voluta da Papa Urbano IV, sul finire del XIII secolo. Della fortificazione, oggi, resta solo la Torre dell’Orologio, simbolo di Marta, che svetta tra le costruzioni con i suoi 21 metri di altezza. Salire in cima alla torre e godere del panorama è una delle cose da fare assolutamente. Da qui si possono vedere l’Isola Martana, l’Isola Bisentina, Capodimonte e Bolsena.
Gli edifici civili di particolare interesse si affacciano tutti su Piazza Umberto I. Qui ci sono Palazzo Ciotti, il Palazzo comunale e il Palazzo Tarquini-Savelli. Mentre il Santuario della Madonna del Monte, a cui i martani sono particolarmente legati, si trova sulla sommità di un colle, poco distante.
Il Borgo dei Pescatori, simbolo della cittadina
Il vero simbolo di Marta, come dicevamo, è la pesca. Dunque il Borgo dei Pescatori, ovvero il quartiere in cui si tramanda l’arte della pesca e in cui vivono i pescatori del paese, è assolutamente da visitare. Sulla riva ci sono tutte le barche variopinte e si svolgono le attività al rientro dei pescatori. Le rive del lago, però regalano anche spiagge riparate, dove è possibile fare il bagno e stendersi al sole.
L’attività della pesca si rispecchia anche nella cucina martana, ricca di lucci, lavarelli o coregoni e anguille.
